La mia passione per il Karate nasce in maniera quasi fortuita, grazie all’occhio attento di mio Padre che, intuendo il potenziale e la necessità di un giovane Roberto di incanalare la sua energia in qualcosa di costruttivo, mi iscrisse a un corso di Karate. A soli 14 anni mi avvicinai al Dojo per la prima volta, ignaro che questa scelta avrebbe segnato profondamente la mia vita. Fin dai primi allenamenti, mostrai una naturale predisposizione per le tecniche di Karate Shitoryu, uno stile che si distingue per la combinazione di movimenti fluidi, eleganti e potenti con un marcato equilibrio tra difesa e attacco.
Con dedizione e impegno costante, progredii rapidamente nelle cinture, dimostrando un talento naturale e una determinazione fuori dal comune. La passione per il Karate mi portò a dedicare ogni momento libero all’allenamento, studiando i principi del Kata (forme) e del Kumite (combattimento), con un focus particolare sul kumite shobu-ippon; una forma di combattimento in cui un singolo punto determina la vittoria. Questa modalità di combattimento richiede un’eccellente prontezza mentale e fisica, precisione nelle tecniche, e una profonda comprensione della strategia di combattimento.
Dopo anni di duro lavoro e allenamento, di costanza e la mia inarrestabile sete di conoscenza mi hanno condotto a raggiungere il grado di 5° DAN. Oggi mi sto preparando meticolosamente, mentalmente e fisicamente, per il mio 6° DAN…
L’insegnamento del Karate è un processo che va oltre la mera trasmissione di tecniche marziali. È un’arte che richiede equilibrio tra disciplina, conoscenza tecnica e sviluppo personale. Il Karate, infatti, non è solo un insieme di colpi e difese, ma una filosofia di vita che si riflette in ogni aspetto dell’apprendimento e della pratica.
Nel contesto dell’insegnamento formale, il Karate viene spesso suddiviso in tre elementi fondamentali: kihon (tecniche di base), kata (forme predefinite) e kumite (combattimento). Ogni insegnante deve saper trasmettere queste tre componenti con precisione tecnica e comprensione profonda. L’insegnamento si basa su un approccio graduale, che permette agli allievi di padroneggiare le basi prima di progredire verso le tecniche più complesse.
Il Maestro, chiamato Sensei, è il pilastro dell’insegnamento nel Karate. Il Sensei non solo trasmette tecniche, ma modella anche il comportamento dei suoi allievi attraverso l’esempio. Il rispetto, la disciplina e l’umiltà sono valori fondamentali che un insegnante deve incarnare e trasmettere. Nel Dojo, la figura del Maestro va ben oltre la semplice guida tecnica: è un mentore che ispira e motiva l’allievo verso il miglioramento continuo.
Il Karate si fonda su principi filosofici profondi, come il miglioramento di sé stessi, il rispetto per gli altri e l’auto-disciplina. Un buon Maestro guida gli allievi a comprendere che il Karate non è solo una disciplina fisica, ma anche mentale. L’insegnamento deve promuovere lo sviluppo della consapevolezza interiore e della capacità di autocontrollo, aspetti essenziali per raggiungere l’equilibrio tra mente e corpo.
Il Karate, come molte arti marziali, si basa su un modello di apprendimento esperienziale. Gli allievi imparano facendo, ripetendo e migliorando continuamente le tecniche. Il Maestro deve creare un ambiente di apprendimento che incoraggi la pratica costante, la riflessione sugli errori e la ricerca del perfezionamento.
L’etichetta è parte integrante dell’insegnamento nel Karate. Il rispetto per il Dojo, per i compagni di allenamento e per il Sensei è fondamentale. Un insegnante di Karate trasmette ai suoi allievi l’importanza di seguire regole precise che governano l’interazione all’interno del Dojo, come il saluto, la postura corretta e il comportamento durante l’allenamento.
Un Maestro di karate sa che ogni allievo è diverso. Ciascuno ha un ritmo di apprendimento, punti di forza e debolezze differenti. Pertanto, un insegnamento efficace richiede flessibilità. Il Maestro deve essere capace di adattare il suo stile di insegnamento alle esigenze individuali, permettendo ad ogni allievo di progredire al meglio delle sue capacità.
Infine, l’insegnamento nel Karate si basa sul concetto di Do (la via). Il Karate non è un percorso con una fine definitiva, ma una pratica continua che dura tutta la vita. Il Maestro ha il compito di mostrare agli allievi che il Karate è un mezzo per migliorare sé stessi ogni giorno, sia dentro che fuori dal Dojo.
Insegnare Karate significa trasmettere molto più che tecniche di combattimento. È un processo complesso che coinvolge la crescita fisica, mentale e spirituale dell’allievo. Il Maestro ha un ruolo cruciale nel modellare non solo le abilità marziali, ma anche il carattere e i valori degli allievi, guidandoli lungo la via del Karate – la via della Vita!
Nel 2012, fondo ed assumo il ruolo di Direttore Tecnico della ASD Shitokan, portando con me tutto il mio bagaglio di esperienze assieme ad una visione chiara per la crescita della scuola.
Decido di insegnare il Karate Tradizionale, stile Shitoryu, formando anche Atleti del mondo sportivo. Molti dei miei allievi hanno raggiunto alti livelli di competizione, grazie all’allenamento rigoroso ed al mio metodo di insegnamento, che enfatizza non solo l’apprendimento delle tecniche ma anche lo sviluppo del carattere e del rispetto per l’arte del Karate.
Sin da subito, e successivamente anno dopo anno, i valori fondamentali del Karate: Onore, Rispetto e Disciplina unitamente ad un forte ed attento impegno costante per il miglioramento personale hanno formato la mia personalità sia sotto il profilo umano che quello professionale di Maestro ed Agente Immobiliare. La mia storia dimostra che con dedizione, passione e costanza si possono raggiungere grandi ed appaganti risultati. Il mio contributo al mondo del Karate continua e continuerà ad essere significativo, come Maestro, come Arbitro Nazionale ed Internazionale e come promotore di eventi e competizioni, contribuendo a diffondere e far crescere il Karate Shitoryu in Italia e all’Estero.
Roberto Riccio è una figura di spicco nell’arbitraggio del karate tradizionale e sportivo a livello Nazionale ed Internazionale. Con una vasta esperienza maturata in 20 anni di competizioni, è riconosciuto come uno degli Ufficiali di Gara più competenti e rispettati nei principali Enti di Promozione Sportiva Nazonali e nelle principali Federazioni Mondiali di Karate, tra cui la WUKF (World Union of Karate-do Federations), WKC (World Karate Confederation), e WKA (World Karate Alliance). La sua competenza si estende non solo all’arbitraggio del Kata e del Kumite, ma anche di eventi di Kobudo, dimostrando una padronanza completa delle diverse sfaccettature delle Arti Marziali Giapponesi.
Roberto Riccio ha iniziato il suo percorso nell’arbitraggio del Karate Tradizionale con una solida base tecnica e una profonda comprensione delle regole e delle sfumature dello shobu ippon, ni-hon e san-bon. Queste modalità di combattimento, che si basano sul punteggio ottenuto con uno, due o tre colpi rispettivamente, richiedono un’attenta valutazione della tecnica, della potenza, della tempistica e del controllo da parte degli atleti. Roberto Riccio si è distinto per la sua capacità di giudicare con precisione e imparzialità, guadagnandosi il rispetto di Colleghi Ufficiali di Gara, Coach ed Atleti.
Uno degli aspetti più rilevanti della carriera di Roberto Riccio è il suo ruolo come Chef of Tatami durante le finali di competizioni Europee e Mondiali. In questa posizione, Roberto Riccio non solo arbitra, ma supervisiona gli altri Arbitri sul tatami essendo il responsabile di assicurare che tutte le decisioni siano prese secondo il regolamento arbitrale, le linee guida e gli standard internazionali più elevati. Questo ruolo richiede una combinazione di leadership, conoscenza tecnica approfondita e capacità di gestione del tempo e dello stress. La sua presenza come Chef of Tatami in eventi di alto profilo testimonia la fiducia riposta in lui dalle Federazioni Internazionali.
Nel Kata, Roberto Riccio è noto per la sua ampia e profonda conoscenza dei Kata dei diversi stili e per la meticolosità nel valutare l’accuratezza tecnica, la forma e la potenza. Il Kata, una specialità marziale coreografata che simula combattimenti contro avversari immaginari; richiede un occhio attento ed una profonda conoscenza per essere valutato soprattutto quando si tratta di Atleti di altissimo rendimento. Roberto Riccio è particolarmente apprezzato per la sua capacità di cogliere anche i dettagli più sottili, garantendo un arbitraggio corretto, equo e accurato.
Nel Kumite, o combattimento libero, Roberto Riccio si distingue per la sua prontezza e per la sua capacità di prendere decisioni rapide in situazioni di alta pressione. Le sue decisioni riflettono una profonda comprensione delle dinamiche di combattimento e delle strategie utilizzate dai concorrenti. La sua esperienza nelle varianti tradizionali di Kumite, come lo shobu ippon e lo shobu san-bon, gli permette di adattare il suo stile di arbitraggio alle esigenze specifiche di ogni incontro.
Oltre al suo ruolo attivo nell’Arbitraggio di competizioni, Roberto Riccio ha contribuito in modo significativo alla formazione di nuovi Arbitri, condividendo la sua esperienza e la sua conoscenza approfondita delle regole e dei regolamenti del Karate tradizionale e sportivo. Ha condotto numerosi seminari e workshop per preparare la prossima generazione di Arbitri, garantendo che gli standard di arbitraggio rimangano elevati e uniformi a livello globale.
La mia biografia è un chiaro esempio di come l’intuizione di un Padre possa portare un giovane a scoprire la propria Passione e trasformarla in una carriera e vita di successo. Spesso mi dicevi “Ora non puoi capire Roberto! Ma arriverà il momento in cui capirai, solo che io non ci sarò più…” E così è stato, ma troppo presto!
“Non ci sono parole sufficienti per esprimere la mia gratitudine per tutto ciò che mi hai dato e insegnato Papà. Grazie per il tuo esempio e la tua guida. Ogni passo che compio nella vita è ispirato dai valori che mi hai trasmesso e dai sacrifici che hai fatto per me. Sono profondamente riconoscente e onorato di essere tuo figlio.”
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